Un messaggio scolpito nella pietra 25.000 anni fa

Venere di Laussel, fotografia pubblicata con licenza CC BY 3.0, via Wikimedia Commons
La Venere di Laussel è un bassorilievo raffigurante una donna dai tratti femminili accentuati, scolpito su un blocco di calcare. L’opera fu ritrovata nel sito archeologico di Laussel, nella regione francese della Dordogna. L’opera risale a circa 25.000 anni fa ed è attribuita alla cultura gravettiana del Paleolitico superiore. Il bassorilievo, originariamente colorato con ocra rossa, è oggi conservato al Musée d’Aquitaine di Bordeaux.

Venere di Laussel, fotografia pubblicata con licenza CC BY 3.0, via Wikimedia Commons
Il tempo nell’arte
La figura femminile tiene nella mano destra un oggetto su cui sono incise 13 tacche ( 12 + 1). Questo elemento è stato interpretato come un corno di bisonte oppure come una luna crescente. Le tacche non sono tutte equidistanti: 12 sono ravvicinate, mentre la tredicesima è separata dalle altre, quasi a segnare una pausa o un passaggio.
Secondo l’ipotesi archeoastronomica più accreditata, queste incisioni rappresenterebbero dei marcatori temporali:
- 12 lunazioni sinodiche complete, più una tredicesima incompleta, come avviene in un anno lunare;
- Oppure 12 mesi lunari sinodici , più un tredicesimo mese lunare sidereo , che chiude il ciclo dell’anno solare.
Il ciclo sinodico della Luna — il tempo tra due fasi uguali, come da Luna nuova a Luna nuova — dura in media 29,5 giorni, e si avvicina alla durata media del ciclo mestruale della donna. Questo suggerisce una possibile connessione tra la rappresentazione della Luna e la donna.
La posizione della mano sinistra sul ventre, la postura e il colore ocra (tradizionalmente associato al sangue e alla vita) rafforzano l’interpretazione dell’opera come una forma primitiva di calendario femminile e lunare. Le 13 tacche sembrano alludere non solo al tempo che passa, ma anche alla stretta relazione tra osservazione del cielo e esperienza umana.
La Luna e la donna
In un mondo senza scrittura, le immagini incise nella pietra potevano custodire conoscenze fondamentali: il ritmo del cielo, del corpo, della vita. In questa prospettiva, la Venere di Laussel può essere letta come un ponte tra ciclicità della volta celeste e ciclicità del corpo femminile: un modo visivo per misurare il tempo e trasmettere esperienze fondamentali per la vita.